La ricerca scientifica costituisce il principale vettore della presenza italiana in Artico. L’avvio nel 1990 di attività di ricerca da parte dell’Università di Roma presso l’Osservatorio Atmosferico Artico di Thule in Groenlandia e l’apertura nel 1997 da parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) della Base Dirigibile Italia alle Isole Svalbard rappresentano l’inizio dell’attuale presenza italiana in Artico. Anche gli altri istituti di ricerca italiani, in particolare l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) hanno negli anni operato nella regione, delineando una consolidata presenza di elevato livello scientifico.
Questa attività ha permesso di acquisire una notevole mole di dati. Il PRA ha tra i suoi obiettivi dare piena attuazione ad una data policy che vuole i dati liberamente disponibili e distribuiti apertamente per scopi didattici, scientifici e non commerciali, salvaguardando i diritti di proprietà intellettuale. Tra le azioni del PRA, vi è quindi la creazione dell’Italian Arctic Data Center (IADC), sistema digitale distribuito per la gestione dei dati raccolti dalla comunità scientifica nazionale in Artico.
Allo IADC si può accedere attraverso l’apposita sezione all’interno di questo sito. I Principal Investigator di progetti e attività che raccolgono dati possono, attraverso un codice di accesso riservato, inserire nuovi record di metadati. Per richiedere i codici scrivere a info@programmaricercartico.it.
Per approfondimenti: PRA - IADC
Link utili:
• Infrastruttura informatica distribuita
• Catalogo dei metadati IADC.