Small MICROplastics (<100 μm) bioindicaToRs in the changing Arctic EnviRonment

Acronimo
MICROTRACER
Area di ricerca
Earth science
Tematica specifica di ricerca
INQUINAMENTO DA MICROPLASTICHE E RICERCA DI POTENZIALI BIOINDICATORI, APPROCCIO INTEGRATO DI STUDIO
Regione di interesse
SVALBARD, KONGSFJORDEN
Sito web progetto
PI
Gabriella Caruso
Istituzione PI
CNR-ISP (Messina)
Sito web istituzionale
https://www.isp.cnr.it/index.php/it/ricerca/aree-tematiche/bioscienze
Altre Istituzioni e soggetti coinvolti
CNR-ISP ( ME e VE); Univ. Padova- Dip .Chimica ; ENEA -Lab. Biodiversità e servizi ecosistemici; Univ. La Sapienza RM -Dip. Biologia e di Biotecnologie C. Darwin
Consistenza del team ricerca
Sono stati coinvolti nelle attività 10 ricercatori + 2 dottorandi (precari), di cui 4 unità di sesso maschile
Stato progetto
Completato
Il progetto

Il progetto Small MICROplastics bioindicaToRs in the changing ArctiC EnviRonment (MICROTRACER) coinvolge 4 Unità Operative (CNR-ISP Messina e Venezia, ENEA-Laboratorio di Biodiversità e Servizi Ecosistemici- Centro Ricerche Casaccia-Roma; Univ. Sapienza (Roma)-Dip. di Biologia e Biotecnologie; Univ. di Padova.-Dip. di Chimica). L'Oceano Artico sta subendo diverse trasformazioni in relazione al cambiamento climatico globale. Anche in questo ecosistema recenti studi hanno documentato la presenza di plastiche riferibili alla frazione di taglia < 5mm (microplastiche) ma non dei frammenti di taglia < 100 µm (Small Microplastics, SMP) o nanoplastiche (NP) su cui permangono a tutt'oggi gaps conoscitivi. Gli SMP/NP trasportati dall'aerosol marino possono depositarsi nel ghiaccio terrestre ed essere rilasciati nelle acque interne con lo scioglimento dei ghiacciai. Per effetto dell'innalzamento della temperatura e dell'aumento delle attività antropiche nelle regioni artiche, le particelle plastiche possono essere veicolate attraverso la circolazione oceanica e attività di navigazione e pesca, con implicazioni sul biota sulla salute umana e su aspetti socioeconomici legati allo sfruttamento delle risorse marine in queste aree. Le prime analisi condotte durante precedenti studi su esemplari di anfipodi raccolti a Ny Alesund hanno confermato la presenza di SMP. Tuttavia, la minaccia rappresentata da SMP/NP per il biota polare e per la salute umana in aree artiche non è stata ancora completamente compresa e ci si aspetta che la presenza ed il potenziale impatto di queste componenti possa subire variazioni significative per effetto dei cambiamenti climatici. Il progetto MICROTRACER si propone di: 1) determinare la distribuzione di frammenti plastici di piccola taglia (<100 μm) definiti come Small Microplastics (SMP) nella regione delle isole Svalbard; 2) valutare il potenziale ruolo di queste particelle come vettori di inquinanti e batteri. 3) identificare specie bioindicatrici di SMP/NP e potenziali markers di stress.

Immagini
  • Motivazione, importanza della ricerca

    I polimeri plastici rappresentano un inquinante persistente in differenti ambienti acquatici e terrestri, con impatti significativi sulla vita degli organismi che li popolano. Una volta rilasciati nell'ambiente, le plastiche vanno incontro a frammentazione per effetto di processi chimico-fisici (ad esempio a seguito di frammentazione meccanica, o per esposizione a raggi UV e correnti marine ed atmosferiche, o per interazione con il biota) raggiungendo dimensioni inferiori 5 mm (particelle comunemente indicate come microplastiche, MPs) c dimensioni inferiori a 100 µm (come nel caso delle piccole microplastiche (Small MPs, SMPs). MPs sono state riscontrate in ogni habitat del mondo, dagli oceani ai suoli, all' aria, agli organismi viventi.. A tutt'oggi le fonti e i percorsi di trasferimento di SMPs nell'ambiente marino delle isole Svalbard nonché i loro potenziali effetti sul biota associato non sono noti, pertanto risulta necessaria una attenta ricognizione per la valutazione del rischio associato all'inquinamento da plastica. Piccoli invertebrati come anfipodi o molluschi bivalvi possono ingerire le SMPs, favorendone la potenziale biomagnificazione lungo la rete trofica, fino a rappresentare un rischio anche per la salute umana. La tossicità di MPs e SMPs può essere messa in relazione con la presenza di additivi plastici, quali plastificanti, vulcanizzanti, antiossidanti, ecc.; alcuni di questi composti possono subire leaching durante la rottura delle particelle ed essere rilasciati nell’ambiente. Inoltre, diversi inquinanti persistenti, emergenti e normati, possono essere adsorbiti su particelle plastiche, entrando nella rete trofica con più facilità attraverso la loro ingestione. 

    Sedimenti e specie selezionate di anfipodi e molluschi, che coprono un'ampia gamma di abitudini trofiche, impiegati come organismi modello in ecotossicologia, devono essere pertanto studiati per valutare l'assunzione e l'ingresso di SMPs nella rete alimentare, i potenziali inquinanti e patogeni adsorbiti sulle particelle e i relativi cambiamenti nel microbioma intestinale. 

    Particolare interesse è rivolto anche al ruolo di MPs- e SMPs come potenziali vettori di comunità microbiche ad esse adese (plastisfera); batteri patogeni (es. vibrioni) trasportati dalle particelle plastiche possono, una volta ingeriti, costituire un rischio per la salute animale. Inoltre, l'inquinamento da polimeri plastici può danneggiare il metabolismo delle comunità microbiche autoctone coinvolte nei cicli biogeochimici con impatti sulla funzionalità degli ecosistemi acquatici e/o terrestri. 

    Il progetto Microtracer  ha affrontato la problematica dell'inquinamento da plastica, una minaccia emergente per la regione di Svalbard, adottando un innovativo approccio di ricerca multidisciplinare, che indaga gli aspetti chimici, microbiologici e zoologici. In particolare ci si è focalizzati sulle particelle riferibili a dimensioni inferiori a 100 µm (SMPs), considerando aspetti legati alla struttura chimica dei polimeri, alla caratterizzazione della plastisfera associata a sedimenti ed organismi invertebrati bentonici e alla identificazione tassonomica delle specie presenti nel sedimento, nell’ottica di poter identificare potenziali organismi bioindicatori di plastic pollution.

    Obiettivi della proposta

    Gli obiettivi scientifici hanno riguardato:

    -Messa a punto di metodi di pretrattamento mild per l’estrazione simultanea di MPs, in particolare SMPs, e additivi plastici da diverse matrici ambientali

    -Messa a punto di metodi analitici (via Micro-FTIR e pirolisi-GC/MS)

    -Simultanea quantificazione e caratterizzazione dei polimeri e degli additivi plastici (Micro-FTIR)

     Cross-validazione della caratterizzazione dei polimeri (pirolisi-GC/MS)-

    -Analisi quali- e quantitativa delle comunità batteriche associate a detriti plastici e del loro metabolismo in diverse matrici ambientali (acqua, sedimento)

    -Identificazione di organismi bioindicatori di inquinamento da MPs e di biomarkers di stress

    Attività svolta e risultati raggiunti

    Campionamento alle Svalbard e trattamento dei campioni

    Le attività in campo sono state effettuate mediante una campagna condotta in Agosto-settembre 2022 durante la quale campioni di sedimento ed organismi sono stati raccolti da 2 fiordi della regione Svalbard (Krossfjorden e Kongsfjorden), mediante benna calata da nave Teisten (Kings Bay) o raccolti manualmente da costa (stazione Holmen Island, HI).  In questa attività di campionamento sono state impegnate 2 unità di personale di ISP-Venezia (dott. Vitale e dott. Vardè). Presso il laboratorio della Stazione Dirigibile Italia sono stati processati in modo preliminare i campioni raccolti, un totale di 8 sedimenti, sui quali è stato effettuato il sorting degli organismi, per un totale di 19 campioni fra nematodi e anfipodi. I protocolli adottati per il processamento sono stati preliminarmente condivisi fra le varie Unità operative, facendo riferimento a procedure operative consolidate per la raccolta e trattamento dei campioni di sedimento destinati ad analisi di microplastiche (secondo quanto riportato da  AMAP, GESAMP).

    Metodi analitici

    1) Caratterizzazione chimica dei polimeri plastici (CNR-ISP Venezia)

    I campioni di sedimento sono stati sottoposti a trattamento per l'analisi elle microplastiche ed in particolare delle small microplastics (< 100 µm) tramite estrazione, purificazione, filtrazione in clean room ISO7 secondo i protocolli sviluppati ed uso presso il laboratorio MiP del CNR-ISP Venezia. Controlli di qualità sono stati effettuati con acqua Ultrapura e bianco reagenti e reagenti blank. Si è proceduto successivamente alle analisi mediante MicroFTIR Nicolet iN10. L' identificazione degli spettri è stata effettuata utilizzando diverse librerie di riferimento. La resa del metodo è stata > 90%

    2) Analisi quantitativa delle microplastiche ingerite mediante Nile Red (ENEA)

    L’analisi quantitativa delle microplastiche ingerite è stata condotta sulla specie Gammarus setosus, l’unica raccolta in tutti i siti di campionamento e con individui in condizioni tali e di dimensioni opportune per consentire la dissezione del tratto digerente, per l’analisi delle microplastiche ingerite operando sotto lo stereomicroscopio il tubo digerente è stato estrattto e successivamente sottoposto a digestione in H2O2 al 30% per 2 settimane. Il materiale ottenuto è stato filtrato mediante apparato filtrante di tipo Buchner e filtri neri di policarbonato (Cycloph Track Etched membrane, 0,4 μ) secondo Iannilli et al. (2020). I filtri trattati con n-esano per rimuovere eventuali residui lipidici  sono stati colorati con 100 μL di Nile Red (NR, concentrazione 5 mg/L). Il Nile Red è un colorante idrofobo che si lega selettivamente ai lipidi neutri, diventando fortemente fluorescente in un ambiente idrofobo. Permette di evidenziare i polimeri sintetici, poiché le materie plastiche presentano proprietà idrofobiche. Le microplastiche (MP) risultano visibili al microscopio a fluorescenza, utilizzando filtri specifici: lunghezza d'onda di eccitazione 450-490 nm ed emissione 515-565 nm; eccitazione 365 nm ed emissione 445 nm. Delle particelle rimaste sul filtro e identificate come polimeriche sono state misurate la lunghezza e la larghezza tramite software LAS, Leica Application Suite, versione 49. È stato calcolato anche l’aspect ratio, cioè il rapporto tra lunghezza e larghezza.

    3)Caratterizzazione microbiologica della plastisfera (CNR-ISP Messina) 

    Per la valutazione delle caratteristiche della comunità microbica associata a frammenti plastici ("plastisfera", secondo Zettler et al. 2013), è stato messo a punto un protocollo di estrazione che ha previsto il setacciamento su rete di maglia 300 micron, e successiva risospensione in acqua di mare sterile, seguita da sonicazione a 45 Hz per 2 minuti e analisi del surnatante raccolto dopo sedimentazione.  Sul surnatante sono state effettuate misure dell’abbondanza e del metabolismo della comunità microbica secondo i protocolli di seguito dettagliati.

    Per valutare l'abbondanza procariotica totale (PA), dopo aver fissato 1 g di campione con formaldeide (concentrazione finale 2%) al buio a 4 °C (Porter e Feig, 1980) sono state effettuate diluizioni 1:10 (v/v) in acqua di mare sterile ed aliquote appropriate sono state filtrate su membrane nere in policarbonato (porosità 0,22 µm) e colorate con il fluorocromo 4',6-diamidino-2-fenilindolo (DAPI, Sigma, concentrazione finale 10 µg/mL) per 20 min. Le cellule fluorescenti sono state sottoposte a conteggio mediante microscopio ad epifluorescenza Zeiss AXIOPLAN 2 Imaging utilizzando un obiettivo Plan-Neofluar 100x ed un oculare 10x. Il microscopio era provvisto di una lampada HBO 100 W e di un set di filtri specifico (G365, FT395, LP420).

    Inoltre per il conteggio della frazione coltivabile dei batteri eterotrofi coltivabili -che costituiscono la componente metabolicamente attiva della comunità microbica- è stata effettuata la semina per "spread plate" di 0.1 ml di surnatante su piastre di Marine agar incubate a 4°C per 21 giorni (metodo colturale). Le colonie cresciute su piastra sono state conteggiate e riportate in Unità Formanti Colonia (Colony Forming Units, CFU) per g di sedimento. Le colonie, selezionate a random, sono state poi purificate mediante strisci ripetuti sullo stesso terreno di coltura in modo da ottenere delle colture axeniche. Sui ceppi isolati ed è stato effettuato lo screening dei ceppi batterici isolati per valutarne i profili di suscettibilità agli antibiotici (in totale 15 differenti molecole) secondo il metodo di diffusione di Kirby Bauer (Bauer et al., 1966). Gli isolati sono stati coltivati per 48 ore su piastre di Tryptic Soy Agar (TSA, Oxoid), ed allestite sospensioni batteriche con torbidità pari a 1,5 × 108 CFU/ml. L'inoculo è stato strisciato su piastre di agar Mueller–Hinton, per saggiare:

    -Antibiotici con azione sulla parete cellulare come beta-lactamici, comprese penicilline (ampicillina 10 µg; oxacillina, 1 µg), e cefalosporine (cefazolina,30 µg; cefotaxime, 30 µg; 2) fosfomicina (50 µg); imipenem (10 µg); 

    -Inibitori di acidi nucleici: 1) chinoloni (levofloxacina, 5 µg) e fluorochinoloni (ciprofloxacina, 5 µg); 2) sulfonamidi (sulfametossazolo + trimethoprim, 25 µg); 3) inibitori della sintesi dell’ RNA: -rifamicine (rifampicina, 30 µg);

    -Inibitori della sintesi proteica: 1)macrolidi (eritromicina, 15 µg); 2)amino glicosidi (gentamicina, 10 µg); 3) lincosamidi (clindamicina, 2 µg); 4)tetracicline (tetraciclina, 30 µg); 5)fenicoli (cloramfenicolo, 30 µg).

    Il diametro della zona di inibizione attorno a ciascun disco è stato misurato con un calibro di precisione ed ogni isolato batterico è stato classificato come resistente (R) o sensibile (S) in base ai breakpoints stabiliti da EUCAST (2019). 

    I ceppi sono stati successivamente sottoposti ad identificazione mediante tests biochimici miniaturizzati (Strisce API 20E, Biomérieux).

    Sono stati inoltre filtrati almeno 30 ml di surnatante per la ricerca di specie batteriche patogene come Escherichia coli Vibrio spp. mediante coltura su terreni selettivi come ECD-MUG agar e TCBS,  rispettivamente.

    Per valutare il metabolismo della comunità microbica, sono state effettuate misure di attività enzimatica, stimando in particolare gli enzimi leucin amino peptidasi (LAP), beta-glucosidasi (GLU) e fosfatasi alcalina (AP) mediante incubazione con substrati fluorogenici derivati dalla metilcumarina-MCA e dal metillumbelliferone-MUF. Questi enzimi sono coinvolti nei processi di decomposizione rispettivamente delle proteine, dei polisaccaridi e dei fosfati organici e nei cicli biogeochimici del Carbonio (LAP e GLU) e dell’azoto (LAP) e del fosforo (AP), utilizzando quantità crescenti di substrati fluorogenici (da 20 a 100 µM, concentrazione finale), ossia leucina aminometilcumarina (MCA)-Leu-MCA, 4-metilumbelliferil (MUF)-beta-d-glucopiranoside, MUF-glu e MUF-fosfato, specifici per leucina aminopeptidasi (LAP), beta-glucosidasi (GLU) e fosfatasi alcalina (AP), rispettivamente. Le misure della fluorescenza rilasciata dall'idrolisi enzimatica dei substrati sono state eseguite utilizzando uno spettrofluorimetro Cary-Varian Eclipse, a 380/440 nm (lunghezze d'onda di emissione/eccitazione) per LAP e a 365/445 nm per GLU e AP  [Caruso et al. 2020].

    Sono stati inoltre valutati  i profili di utilizzo di substrati organici, che forniscono una misura del metabolismo della comunità microbica. Per questa analisi sono state seminate con il surnatante delle piastre Biolog Ecoplates™, contenenti 31 fonti di carbonio e un controllo in triplicato, insieme al colorante redox tetrazolio violetto. Novantasei pozzetti sono stati inoculati con 150 μL di campione e ogni piastra è stata incubata a 4 °C al buio (Garland e Mills 1991; Garland 1996). L'ossidazione del tetrazolio in formazano è stata misurata come assorbanza registrata a 590 nm utilizzando un lettore di piastre compatto (Byonoy Absorbance 9, Country), 

    I protocolli adottati per l'analisi microbiologica dei sedimenti (conta dei batteri eterotrofi totali, misura dei tassi enzimatici e profili del metabolismo della comunità metabolica tramite Biolog) sono stati applicati anche all'analisi dei campioni di organismi invertebrati raccolti. In questo caso è stato esaminato il surnatante ottenuto dopo omogenizzazione degli individui in toto, diluizione 1: 50 in soluzione fisiologica sterile e centrifugazione a 3000 rpm per 10 minuti. 

    Per le analisi mediante metodi molecolari, tutti i campioni di organismi invertebrati sono stati pretrattati con enzimi digestivi (Proteinase K) e sottoposti ad omogenizzazione utilizzando pestelli sterili. Il lisato ottenuto è stato utilizzato per l'estrazione del DNA mediante kit di estrazione del DNA PowerSoil (MoBio Laboratories, Carlsbad, CA, USA) seguendo le istruzioni del produttore. La concentrazione e la purezza del DNA sono state quantificate utilizzando un kit di analisi Qubit dsDNA HS con Qubit Fluorometer 4.0 (Invitrogen, Thermo Fisher Scientific, USA). Successivamente il DNA estratto è stato utilizzato per amplificare la regione V3–V4 del gene 16S rRNA dei batteri adoperando come primers 27 Forward 5′-AGAGTTTGATCCTGGCTCAG-3′ e 338 Reverse 5′-GCT GCC TCC CGT AGG AGT-3′ come controllo della presenza di DNA batterico. Il DNA estratto è stato quindi inviato ad Eurofins Genomics per l'analisi Next Generation Sequencing (NGS), utilizzando gli stessi primers per la regione V3-V4 del gene 16S rRNA. Le sequenze risultanti sono state analizzate tramite pipeline bioinformatica. Le sequenze sono state classificate tassonomicamente in QIIME2 (versione 2024.10) dai file di riferimento SILVA (SILVA release 138 full-length sequences and taxonomy references) utilizzando classify-consensus-blast. 

    4) Analisi tassonomica degli anfipodi raccolti (ENEA)

    I campioni sono stati raccolti da tre siti HT (Harbour Teisten, presso Ny Alesund), SI (Storholmen Island), HI (Obs-Holmen Island), a mano con retino immanicato a basse profondità. Sono state rinvenute diverse specie di anfipodi, in parte conservate in etanolo per la successiva identificazione e analisi delle microplastiche ingerite, in parte conservate in RNA later per la successiva analisi trascrittomica e in parte congelate tal quali per l’analisi metabolica e degli enzimi. 

    In una prima fase, il materiale in etanolo è stato analizzato per fornire un’attribuzione tassonomica più vicina possibile a quella di specie. Questa fase ha richiesto l’analisi della letteratura e il confronto con materiale proveniente dalle Collezione Ruffo del Museo Civico di Storia Naturale di Verona. La ricerca prevedeva l’individuazione di una specie, presente in tutti i siti, da utilizzare come bioindicatore per operare un confronto ed evidenziare eventuali differenze correlabili con le variabili ambientali e la contaminazione da microplastiche. I campioni raccolti contenevano materiale eterogeneo, l’unica specie presente i tutti i siti è risultata essere Gammarus setosus, utilizzata per le analisi successive. Sono state utilizzate anche le specie presenti in almeno due siti nei casi in cui il numero di individui fosse significativo e il materiale in buone condizioni.

    5) Analisi dei Biomarkers e Trascrittoma (ENEA, Univ. LA SAPIENZA)

    Al fine di indagare gli effetti delle contaminazioni ambientali e delle microplastiche sugli organismi, sono stati analizzati una serie di Biomarkers su individui della specie Gammarus setosus provenienti dai tre siti di campionamento (HT, SI e HI). Questi potenziali descrittori degli effetti biologici dell’esposizione, includono la composizione biochimica, l'allocazione energetica e la presenza di agenti antiossidanti e detossificanti. Successivamente, sarà eseguita una valutazione dei biomarcatori analizzati, con l’obbiettivo di individuare una correlazione tra l'assunzione di microplastiche e gli effetti biochimici osservati. Sono stati quantificati i seguenti parametri: proteine, glucosio, glicogeno, lipidi, superossido dismutasi e glutatione ridotto

    Per indagare i potenziali percorsi molecolari influenzati dall'esposizione alle microplastiche, è stata valutata anche la risposta trascrittomica nella specie G. setosus. 

    Sugli organismi raccolti in RNAlater™ è stata eseguita una dissezione per estrarre il tubo digerente e i ciechi intestinali. Da questo materiale si è proceduto all’estrazione  mediante Direct-zol RNA MicroPrep Kits. I campioni di RNA sono stati quantificati e la qualità è stata verificata tramite RNA Agilent 2100 Bioanalyzer (Agilent Technologies, Santa Clara, CA). Le librerie finali sono state controllate sia con il fluorimetro Qubit 2.0.

    Per l' analisi bioinformatica standard di RNA-Seq, sono stati effettuati base calling, demultiplexing e mascheramento degli adattatori con Illumina BCL Convert v3.9.31. Le sequenze degli adattatori sono state mascherate durante il demultiplexing con BCL-Convert. Dopo allineamento delle letture sul trascrittoma de novo con STAR3 (parametri predefiniti), un mapper di giunzioni di splicing per letture RNA-Seq, si è proceduto all'assemblaggio e quantificazione dei trascritti a lunghezza intera che rappresentano molteplici varianti di splicing per ciascun locus genico tramite Stringtie4 (parametri predefiniti) Esecuzione del conteggio dei trascritti. 

    L'assemblaggio de novo del trascrittoma è stato ottenuto con Trinity6 raggruppando le sequenze pulite di tutti i campioni e replicati forniti. Le isoforme più lunghe di ciascun modello genico putativo generato sono state selezionate e analizzate per la frequenza dei kmer utilizzando il programma suffixerator7 del pacchetto genome tools. I trascritti assemblati sono stati ulteriormente elaborati con TransDecoder.LongOrfs9 per prevedere frame di lettura aperti più lunghi (con una lunghezza minima di 100 amminoacidi). TransDecoder.Predict è stato utilizzato per valutare se questi ORF sono probabilmente codificanti per proteine, integrando informazioni come la similarità blastx alle proteine SwissProt e la presenza di domini proteici da Pfam utilizzando hmmscan. Infine, la completezza del trascrittoma è stata valutata con lo strumento Benchmarking Universal Single-Copy Orthologs BUSCO10, quantificando il contenuto genico atteso in termini di completezza e ridondanza.

    L'annotazione funzionale dei trascritti putativi è stata inizialmente ottenuta tramite ricerca NCBI blastx11 contro il database UniProtKB/Swiss-Prot12  Le sequenze proteiche previste dai trascritti sono state annotate tramite ricerca di similarità NCBI blastp contro il database UniProtKB/Swiss-Prot. Per l'analisi quantitativa e comparativa del trascrittoma nei diversi campioni, sono stati impiegati i parametri FPKM (Fragments Per Kilobase of transcript per Million mapped reads) e TPM (Transcripts Per Million), permettendo un confronto più accurato dell'espressione genica tra campioni.

    Prodotti

    Vitale G., Vardè M., Caruso G., Corami F., Rosso B., Gregoris E., Iannilli V., Trotta C., Lecce F., Bogialli S., Litti L., Oliverio M., Setini A. Small MICROplastics (< 100 μm) bioindicaToRs in the changing ArctiC EnviRonment (MICROTRACER). CNR-ISP, DOI: 10.53132/CNR-ISP.2022.REP.SCI.BIO.ART.1

    Caruso, G.; Iannilli, V.; Vitale, G.; Vardè, M.; Oliverio, M.; Bogialli, S.; Litti, L.; Setini, A.; Rosso, B.; Corami, F. Small Microplastics: A yet Unknown Threat in the Svalbard (Norway) Region.. Mar. Sci. Eng. 2023, 11, 2330. https://doi.org/10.3390/jmse11122330

    Vitale G., Rosso B., Iannilli V., Caruso G., Vardé M., Barbante C., Corami F. Arctic Plastic Pollution: Plastic additives, Small microplastics (<100 µm) and other anthropogenic particles in different species of Amphipods from Svalbard, submitted to Marine Pollution Bulletin

    Caruso G., Vitale G., Vardé M., Iannilli V., Setini A., Trotta C., Lecce F., Papale M., Lena A., Corami F. Plastisphere bacteria associated to sediment and invertebrates from Svalbard, in preparation

    Partecipazione a congressi

    -2023 Arctic Frontiers 2023, Tromsø, Norway, 30/1- 2/2/2023- Fabiana Corami, Giulia Vitale, Massimiliano Vardè, Beatrice Rosso, Elena Gregoris, Valentina Iannilli, Francesca Lecce, Claudia Trotta, Andrea Setini, Marco Oliverio, Lucio Litti, Sara Bogialli Moreno Meneghetti, Gabriella Caruso Small MICROplastics  (<100 µm) bioindicaToRs in the changing ArctiC EnviRonment (MICROTRACER).  Poster presentation

    -2023 Il Programma di Ricerche in Artico: Le sfide della ricerca,  CNR, Roma 9/2/2023- Giulia Vitale, Fabiana Corami, Massimiliano Vardè Beatrice Rosso Elena Gregoris Valentina Iannilli, Francesca Lecce, Claudia Trotta, Andrea Setini, Marco Oliverio, Lucio Litti, Sara Bogialli, Moreno Meneghetti, Gabriella Caruso. Small MICROplastics  (<100 µm) bioindicaToRs in the changing ArctiC EnviRonment (MICROTRACER). Poster presentation

    - 2023 SETAC Europe 33rd Annual Meeting, Dublin, Eire, Giulia Vitale, Massimiliano Vardé, Federico Giglio, Beatrice Rosso, Sara Giansiracusa, Stefano Miserocchi, Ingeborg Hallanger, Fabiana Corami, Mathia Sabino. Small Microplastics, and Microlitter Components in Superficial Water and Sediments of Krossfjorden, Svalbard Archipelago..Oral communication

    - 2024: Conferenza annuale del Programma di Ricerche in Artico, CNR, Roma 22/2/2024.- Fabiana Corami, Giulia Vitale, Massimiliano Vardè, Beatrice Rosso, Elena Gregoris, Valentina Iannilli, Francesca Lecce, Claudia Trotta, Andrea Setini, Marco Oliverio, Lucio Litti, Sara Bogialli Moreno Meneghetti, Gabriella CarusoSmall MICROplastics  (<100 µm) bioindicaToRs in the changing ArctiC EnviRonment (MICROTRACER) Oral communication.

    -2024. Iannilli V., Corami F., Vitale G., Rosso B., Vardè M., Oliverio M., Setini .A, Bogialli S., Litti L., Lecce F., Trotta C., Caruso G. Small MICROplastics (<100 µm) bioindicaToRs in the changing Arctic EnviRonment. Il progetto MICROTRACER. Poster Workshop Plastiche & Ambiente, Ravenna 6/6/24- Book of abstracts

    -2024. XI Edizione delle Giornate di Studio “Ricerca e Applicazione di Metodologie Ecotossicologiche” Livorno 26-28/11/24-Iannilli V., Corami F., Vitale G., Rosso B., Vardè M., Oliverio M., Setini A., Bogialli S., Litti L., Lecce F., Trotta C., Caruso G. 2024 Accumulo ed effetti delle Small Microplastics negli anfipodi marini delle Svalbard: risultati preliminari del progetto MICROTRACER. Poster Programma

    RIS Research in Svalbard repository RIS 11919 https://www.researchinsvalbard.no/project/f6e50000-7757-d25d-4af6-08d9e43b4340/project-info

    Da ENEA website:

    - https://ambiente.sostenibilita.enea.it/projects/microtracer

    - https://sostenibilita.enea.it/news/progetto-microtracer-conclusa-prima-campagna-isole-svalbard

    - https://sostenibilita.enea.it/en/node/12548

    Partecipazione NET Notte Europea dei Ricercatori 2024 presso ENEA C.R. Casaccia, Roma

    -Tour 8

    Attività ENEA per la Mappa della Città Educante della Città Metropolitana di Roma – Terza edizione

    -https://www.enea.it/it/per-la-scuola/mappa-della-citta-educante/enea-per-la-mappa-della-citta-educante-terza-edizione/predatori-di-plastica.html